Teff (Eragrostis teff)
3 grammi (ca 10000 semi)
Coltivazione: facile
Produzione semi: principiante
Semina: da marzo a luglio
Richiesta Idrica:*
Dettagli
Teff (Eragrostis teff): antichissimo cereale, probabilmente addomesticato prima dello stesso farro. Principale coltivazione di Etiopia e Eritrea, dove dai semi se ne ricava la farina per l'Enjera, un companatico sempre presente nelle tavole di questi Paesi. Dalla fermentazione del Teff si ricava sia una birra che altri alcolici.
La pianta si coltiva come i nostri cereali primaverili, gode chiaramente di un terreno ben ammendato ma si adatta egregiamente a diverse condizioni di terreno, dmostrando una rusticità ereditata dalle zone dove è endemico. Le precipitazioni atmosferiche sono sufficienti, occorre irrigare solo solo in caso di prolungata siccità nella fase di accrescimento. La raccolta avviene dopo circa 90 giorni dalla semina, quando la pannocchia comincerà a cedere le sementi. L'operazione è semplice e intuitiva.
Il teff, che è di per sé un alimento facilmente digeribile, privo di glutine, ha una particolarità: l’amido resistente (o Resistant Starch) questo non viene trasformato in zucchero, fermenta nell’intestino crasso e dà luogo alla formazione di acidi grassi a catena corta (acido acetico, acido propionico, acido butirrico). Questi migliorano la funzionalità del colon e favoriscono l’assorbimento di acqua e sodio, prevenendo le infiammazioni del colon.Coltivazione
Essendo il Teff poco conosciuto in Italia vi diamo alcuni consigli per la coltivazione:
- Preparazione del terreno il seme del Teff è piccolissimo, occorre un terreno finemente lavorato se si semina a dimora. Si può ovviare seminando in semenzaio e lavorando il terreno solo superficialmente per porre le piantine a dimora, il Teff sopporta bene il trapianto.
- Semina: anche se può sembrare complicato utilizzare un semenzaio per il Teff comporta diversi vantaggi. Il seme è piccolo, coprendolo troppo non germinerà, se il terreno non è ben lavorato la semina avrà scarso successo. Costruendo un semenzaio con delle tavole e un sacco di substrato da semina, eseguendo questa poi a spaglio (vedi guida "Dalla Semina al Trapianto") avremo una percentuale molto alta di germinazione, potremmo lavorare il terreno solo superficialmente, ci costerà un poco d fatica il trapianto ma avremo l'ulteriore vantaggio di un sesto fitto che contrasterà la competizione con le spontanee. Seminando in semenzaio potrete coprire, con circa 3 grammi di sementi un'area di 100 mq, e ricavare diversi kilogrammi di seme.
- Cure colturali: il Teff è un'erba rustica, non necessità di particolari cure, la competizione con le spontanee può ridurre la produzione, utilizzando però il semenzaio e il trapianto potremo scegliere un sesto fitto (15cmx15cm) che limiterà lo sviluppo di quest'ultime. L'irrigazione non è necessaria dopo l'attecchimento della pianta, sono sufficienti le precipitazioni, solo in caso di prolungata siccità nella fase di accresciemento si può intervenire.
- Raccolta: dopo circa 90 giorni dal trapianto, quando il campo avrà preso il colore del grano maturo basterà passare la mano tra le pannocchie per renderci conto se il seme è pronto: tirandole leggermente si sentiranno tra le dita i semini che si staccano. Occorerà tagliare le piante per poi, sempre manualmente, estrarre i semi con la "pula" (le brattee, come in foto 2 e 3) per poi batterli e infine setacciarli, il procedimento è molto simile a quello del grano.
- Consumo: il seme si può ridurre in farina (ricordiamoci che non contiene glutine) per usarlo in panificazione oppure intero per numerose ricette:
https://blog.giallozafferano.it/timoelenticchie/il-teff-cereale-antico-ricette/
Legenda fabbisogno idrico
*= Bassissimo, non necessità irrigazione
**= Basso, adatto anche alle zone calde e aride, irrigare solo in caso di prolungata siccità
***= Ridotto, varietà tra le meno esigenti della la specie, adatto alle zone con piogge sporadiche, irrigare solo in caso di prolungata siccità
****= Tollerante allo stress idrico, necessità di moderata irrigazione, adatto agli orti a basso consumo idrico.
Purtroppo fino alla pubblicazione della guida questa è un'indicazione di massima che possiamo darvi, per non creare confusione. L'aridocoltura infatti necessità di tecniche colturali adatte al pedoclima e substrato. Tutte le varietà sono state acclimatate in Italia.