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Carciofo Romanesco (Cynara scolymus)

Carciofo Romanesco (Cynara scolymus)

€ 1,90Prezzo

15 Semi

Coltivazione: facile

Produzione semi: principiante

Semina: da febbraio a maggio, la propagazione succesivamente  poi può avvenire  tramite polloni e ovuli (vedi sezione informativa)

 

  • Dettagli

    Carciofo Romanesco (Cynara scolymus): questa  cultivar presenta caratteristiche inconfondibili e peculiari proprietà organolettiche rispetto ad altre varietà dello stesso ortaggio. Infatti è senza spine e privo di peluria interna, i capolini hanno forma sferica e compatta con caratteristico foro all’apice. Le dimensioni sono grandi e le foglie o “brattee” hanno un colore verde con venature tendenti al violetto.

    Il peduncolo è medio o lungo di grosso spessore; la mammola cioè la parte centrale della pianta può raggiungere i tre etti di peso. Viene allevato in un solo carduccio per pianta  Il sapore è forte e dolce. Dal 2002 il Carciofo Romanesco ha acqusito denominazione denominazione IGP.  Nella sezione adiacente troverete maggiori informazioni sulle tecniche di coltivazione.

  • La propagazione del Carciofo

     

    La semina (da febbraio a maggio). Come la gran parte delle piante anche il carciofo può essere seminato, il periodo ideale per farlo è tra febbraio e marzo in semenzaio protetto. Se vogliamo metterlo direttamente a dimora in campo invece deve esser seminato nell’orto ad aprile oppure a maggio (a seconda della zona climatica in cui si coltiva). Chi semina in semenzaio dovrà trapiantare la piantina di carciofo nel mese di maggio, al momento del trapianto si deve irrigare con abbondanza e continuare poi a bagnare regolarmente per le prime settimane.

    Riproduzione da polloni (marzo/aprile oppure settembre/ottobre). I polloni del carciofo, detti anche “carducci” sono quei germogli che vengono prelevati dalla base della pianta e che hanno un anno di vita. I carducci possono essere usati per ottenere nuove piante, propagando la coltivazione. Per farlo si tagliano i polloni con la loro porzione di radice, scegliendo quelli già sviluppati con almeno 4-5 foglie, lunghi 25/40 cm. Questa operazione si fa durante la primavera (tra marzo e aprile) oppure in autunno (tra settembre e ottobre).

    Potatura

    I lavori da fare si chiamano diccioccatura e scarducciatura del carciofo. Nell’anno successivo al trapianto incominciano a crescere nuovi germogli e steli alla base del cespo, per evitare di avere una quantità di fiori di piccole dimensioni occorre rimuovere i germogli in eccesso, tagliandoli con un coltello. I germogli da staccare si possono rimuovere prima che si aprano (ovuli) oppure quando hanno già formato qualche foglia (carducci).

    Ovuli e carducci possono essere utilizzati per creare nuovi impianti: la moltiplicazione trapiantando gli ovuli richiede meno irrigazione, ma se si usano i carducci la pianta si sviluppa più rapidamente. La diccioccatura si esegue andando anche fino a 4-5 cm sotto la superficie del terreno. La scarducciatura (rimozione degli ovuli) si esegue in autunno oppure in inverno, mentre i polloni si rimuovono con la diccioccatura, da fare in estate, quando le piante di carciofo sono ormai secche. 

    Fonte: https://www.ortodacoltivare.it/verdure/carciofi.html

     

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