15 semi
Semina: Temperatura minima 22*C, in semenzaio caldo tutto l'anno
Sesto: alberello di circa due metri di altezza, in terra 3 mt tra le piante e tre metri tra le file.
Se coltivato in vaso preferire un mastello ampio e profondo.Raccolta: a partire dal secondo anno dalla semina
Tamarillo - Albero del Pomodoro (Cyphomandra betacea)
Tamarillo - Albero del Pomodoro (Cyphomandra betacea): dalle Ande agli Appennini, un frutto amatissimo nei paesi natii (e che De Amicis mi perdoni). Il clima si scalda e le specie macroterme trovano sempre più spazio nei nostri orti. In verità l'Albero del Pomodoro è presente in Italia da molti anni, mi ricordo di un esemplare maestoso presente nell'orto botanico di Roma una decina di anni or sono: perfettamente acclimatato al mite clima romano, si era svilppato fino a diventare un albero alto più di quattro metri, il tronco era ben lignificato e la chioma vigorosa e in salute. Fruttificava regolarmente e mi permisero di prendere alcuni frutti per ricavarne le sementi (anche noi da abbaimo donato piante e sementi all'orto botanico e alle univesità romane) e fu così che coltivai le prime piante di Tamarillo.
La coltivazione non è facilissima, tuttavia la pianta ha un'ottima vigoria e superato l'eventuale problema si riprende velocemente con nuovi getti. Bisogna dire innanzitutto ama il caldo, la crescita vegetativa si ha sopra i 16°C, sopravvvive fino ai 5°C, ma non tollera gelate.
Se la pianta è ben sviluppata, esposta a una leggera gelata perderà le foglie, ma se ricoverata prontamente si riprenderà quando le temperature torneranno di suo gradimento. Per leggera intendiamo uan gelata poco sotto lo zero e per non più di una notte.
Abbiate cura di tenere le piante al riparo almeno per i primi due anni.
Una buona pratica è potare la parte aerea di sovente, in modo che il tronco lignifichi bene e sia più tollerante al freddo. Per un corretto sviluppo dell'apparato radicale vi consigliamo vasi di ampio volume, una pianta di tre anni dovrebbe stare in un mastello di almeno 40 cm di diametro.
La messa a dimora in piena terra è possibile nelle orangerie o al Sud dove non insistono gelate, ma ripetiamo è neccessario tenere in vaso la pianta per almeno un paio d'anni.
Un altro problema che abbiamo riscontrato è l'amore che formiche e quindi afidi hanno per questa specie: tra i rimedi meno invasivi che abbiamo trovato efficaci c'è il macerato di ortica, è semplice da fare ma perde di efficacia se la macerazione supera le 12 ore.
In cucina si usa sopratutto per il succo: il sapore è acidulo, profumato, la consistenza cremosa.
La ricetta è semplice: i frutti vanno messi in acqua fredda e portati a bollore, dopodiché si lasciano raffreddare. Una volta freddi si toglie la buccia, si aggiunge zucchero a piacimento e un poco di acqua di cottura per arrivare alla consistenza desiderata, a qusto punto si frulla il tutto e avrete una bevanda straordinaria.

